ASSOCIAZIONE PROGETTO COMUNISTA:
I MOTIVI DELLA DIVISIONE IN DUE FRAZIONI, LA NASCITA E LA PROSPETTIVA DI
PROGETTO COMUNISTA RIFONDARE L'OPPOSIZIONE DEI LAVORATORI
Molti compagni ci chiedono maggiori informazioni sulla divisione che si è prodotta nell'Associazione Progetto Comunista. Non è semplice riassumere un dibattito che all'interno dell'Associazione dura da quasi due anni. Proviamo allora a indicare gli assi principali di una divisione che ha visto l'Associazione (circa 400 iscritti sui 3300 votanti dell'area) rotta più o meno in due, ma con la larga maggioranza del Direttivo nazionale (12 membri su 19) insieme a Ricci in opposizione a Ferrando e Grisolia (il Direttivo era l'organismo di direzione politica dell'Associazione, che ha organizzato la battaglia di Progetto Comunista negli ultimi tre anni, anche al VI Congresso del Prc).
Il dibattito è nato su singole vicende, su cui è impossibile tornare qui in poche righe, tutte comunque ruotanti attorno a un tema: quale prospettiva organizzata per i marxisti rivoluzionari? Un'Associazione dai contorni indefiniti, sia in termini politici che organizzativi, o un'organizzazione leninista d'avanguardia, su basi militanti e politicamente nette?
Ferrando e Grisolia, pur continuando a parole a riferirsi ai concetti politico-organizzativi del leninismo, hanno nel tempo iniziato ad assecondare elementi politicamente ambigui e lontani dal marxismo rivoluzionario. Questo si è tradotto nel tentativo contrastato dalla maggioranza dei dirigenti dell'Amr- di trasformare Progetto Comunista in un'organizzazione lassa, in cui veniva di fatto a scomparire ogni distinzione tra militanti e simpatizzanti, tra posizioni politiche coerenti e opportunismi di vario tipo (dalla mancata opposizione alle giunte di centrosinistra o l'ingresso in esse, è il caso di Matteo Malerba, ex dirigente di primo piano dell'Amr, a Vibo Valentia; fino ad accettare alleanze: con An e i radicali, come è il caso di presunti simpatizzanti ferrandiani di Avellino).
Pubblichiamo qui una nostra precisazione, pubblicata oggi su Liberazione, relativa a un articolo poco veritiero del giorno precedente che il giornale del partito ha dedicato alla riunione del Cpn. Articolo in cui si dava un giudizio di parte sul dibattito e la divisione in Progetto Comunista: con il giornale e i bertinottiani chiaramente schierati con Ferrando contro la maggioranza dei rappresentanti in Cpn di Progetto Comunista.
Prodi assume Bertinotti per rimuovere l'opposizione alle politiche liberali, Bertinotti assume Ferrando, mettendolo capolista al Senato in Abruzzo, per rimuovere l'opposizione interna al PRC
Con la probabile vittoria elettorale dell'Unione una pattuglia di ministri del PRC farà il proprio ingresso nel prossimo governo borghese d'alternanza. Il ruolo assegnato a Rifondazione sarà quello di argine sinistro del governo, di agente nei movimenti con il compito di anestetizzare il conflitto di classe e di costringere i lavoratori nelle maglie della "pace sociale".
Comunicato stampa di PROGETTO COMUNISTA-ROMA (sinistra PRC)
Prodi assume Bertinotti per rimuovere l'opposizione alle politiche liberali, Bertinotti assume Ferrando per rimuovere l'opposizione interna al PRC
Con la probabile vittoria elettorale dell'Unione una pattuglia di ministri del PRC farà il proprio ingresso nel prossimo governo borghese d'alternanza. Il ruolo assegnato a Rifondazione sarà quello di argine sinistro del governo, di agente nei movimenti con il compito di anestetizzare il conflitto di classe (come è accaduto nelle lotte all'Alitalia e nelle proteste alle università di Roma) e di costringere i lavoratori nelle maglie della "pace sociale".
Presentiamo in questa sede l'ordine del giorno presentato in occasione del Comitato Politico Nazionale del Prc dalla maggioranza dei membri del Cpn della mozione 3 - Progetto Comunista. Segue la dichiarazione di voto CONTRO la presentazione delle liste elettorali da parte del Cpn di Rifondazione Comunista.
ORDINE DEL GIORNO DI PROGETTO COMUNISTA
Comitato Politico Nazionale del Prc
(Roma, 20-21 gennaio 2006)
La crisi economico-finanziaria viene scaricata sui lavoratori
La crisi economico-finanziaria che investe l'Italia, nel quadro della crisi capitalistica internazionale, in quest'ultima fase ha subito un'evidente accelerazione, investendo, negli ultimi anni, il tessuto delle piccole e medie imprese di tutto il Paese. Dopo la fase delle delocalizzazioni nei Paesi dell'Est Europeo, connessa alla ricerca di forza lavoro a bassissimo costo, abbiamo assistito alle chiusure aziendali di interi comparti produttivi, dal tessile al meccanico: la crisi non risparmia il terziario, commercio e servizi.
Rilanciare la lotta per la salute e la libertà della donna E' in atto un'azione contro la salute e l'auodeterminazione della donna, all'interno di una più generale ondata reazionaria clericale e repressiva i cui aspetti principali sono: negazione del diritto alla procreazione medicalmente assistita che coinvolge una fascia di donne in età fertile di circa il 5-10%; assoluta carenza di educazione sessuale e contraccettiva nelle scuole; ticket sulle pillole antifecondative e 100% a pagamento per le nuove, per i cerotti contraccettivi, per la pillola del giorno dopo; svuotamento dei consultori, loro infiltrazione da parte di elementi clericali e reazionari, loro mancata istituzione in diverse regioni; "errorismo antiabortista" da parte della Rai (di fatto "Radio apostolica italiana"), che induce moltissime donne a rinunciare all'aborto gratuito negli ospedali pubblici (in un recente convegno è stato calcolato che solo in Sicilia si svolgono 1500 aborti clandestini ogni anno); rifiuto di fare le ricette di Norlevo da parte di guardie mediche dell'Asl, pronto soccorso ecc.
a cura del Circolo culturale "Giordano Bruno" di Milano
Verso la Conferenza nazionale dei Giovani Comunisti
di Giuseppe Guarnaccia
La svolta governista del Prc coinvolge anche l'organizzazione giovanile. Lo stallo politico‑organizzativo nel quale i Giovai Comunisti vivono è segnale inequivocabile della parabola discendente del partito. La struttura giovanile vive da oltre tre anni una fase di passivizzazione dovuta alla totale mancanza di progetto politico, alla marginalità o estraneità da ogni forma di lotta, alla subalternità all'apparato del partito. Dopo l'ultima conferenza tenutasi nel 2002 e l'assemblea nazionale di Genova del 2004, il gruppo dirigente (composto dalla maggioranza bertinottiana e dall'area Erre) ha svuotato di ogni contenuto politico-programmatico la struttura giovanile, rendendo il coordinamento nazionale un mero parlatorio autoreferenziale. Le decisioni vengono prese dall'Esecutivo nazionale, organo burocratico a disposizione della sola maggioranza del gruppo dirigente.
Le politiche di esclusione dei due poli della borghesia
di Michele Rizzi
Votazione nominale del ddl n. 3240 Disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero Legge Turco-Napolitano (in relazione alla creazione dei Cpt). Seduta del 19/11/1997 presieduta da Luciano Violante.
Rifondazione Comunista: Bertinotti Fausto Assente; Boghetta Ugo Favorevole; Bonato Francesco Favorevole; Cangemi Luca Favorevole; De Cesaris Walter Favorevole; Giordano Francesco Favorevole; Lenti Maria Favorevole; Malavenda Mara Assente; Malentacchi Giorgio Favorevole; Mantovani Ramon Favorevole; Nardini Maria Celeste Favorevole; Pisapia Giuliano Favorevole; Rossi Edo Favorevole; Santoli Emiliana Favorevole; Valpiana Tiziana Favorevole; Vendola Nichi Favorevole.
Dal "Pacchetto Treu" alla "Riforma Biagi": nuove generazioni e sfruttamento del lavoro
di Alberto Faccini
Se "l'operaio lavora sotto il controllo del capitalista e a questo appartiene il suo tempo" e "il prodotto è proprietà del capitalista, non del produttore diretto, di chi lavora", potremmo definire le nuove forme di lavoro come forme nuove per una sostanza antica.