Stellantis, da Delio a Francesca:
storie di repressione e resistenza
di Diego Bossi
Il primo trimestre del 2024 inizia con due licenziamenti politici da parte di Stellantis (Fiat): Delio Fantasia, operaio Stellantis di Cassino e segretario locale della Flmu-Cub, e Francesca Felice, operaia Stellantis di Atessa e attivista del Coordinamento Slai-Cobas di Chieti, si sono visti recapitare una notifica di licenziamento: il motivo? Nulla importa, per noi, quali siano le motivazioni addotte nelle lettere di contestazione: qualsiasi cosa sia loro addebitata, in realtà ha la sola funzione di dare una copertura legale a un violento atto di repressione politica quale è il licenziamento. Niente di più, niente di meno.
Sindacati e vita di fabbrica
«Siamo lavoratori o sindacalisti?», potremmo riassumerla così, parafrasando Totò, l’annosa questione degli operai attivi nel sindacalismo conflittuale, specialmente all’interno delle fabbriche della grande industria: una provocazione, forse; ma sempre più spesso la parola sindacalista assume un’accezione negativa, esterna alla classe, perdendo di vista il principio per cui i lavoratori debbano essere protagonisti delle lotte e alla guida delle loro organizzazioni sindacali.
Per prima cosa è necessario comprendere quanto sia alienante la vita degli operai: una fabbrica è un micro mondo a sé, con delle leggi non scritte che disciplinano le dinamiche umane e sociali. Il padrone decide tutto, e nel tutto è compreso quale mansione dovrai svolgere, quale livello avere, in quale reparto e con chi dovrai lavorare, quanto dovrà essere stretta la morsa intorno a te e quanto dovrai essere isolato. Insomma, decide che vita dovrai fare e quali conseguenze psicologiche e muscolo-scheletriche potrai sviluppare. Per avere questo potere il padrone necessita di un apparato di controllo efficace, articolato e ben collaudato: si serve di quadri, capireparto e capiturno, come è noto; poi si avvale di tutti quegli strati intermedi nascosti dietro le pieghe della gerarchia ufficiale: caporali senza gradi, scendiletto, lecchini e mestieranti frustrati di ogni risma in perenne attesa che qualche briciola in più caschi dalla tavola imbandita della borghesia.
In questa Jungla si inseriscono a pieno titolo le direzioni dei sindacati confederali, promotrici di un sindacalismo concertativo, quando non compiacente: la firma di accordi e contratti collettivi hanno pattuito col padrone, negli anni, il furto organizzato di salari e potere d’acquisto, nonché la compressione di diritti fondamentali conquistati in anni di durissime lotte (sciopero, rappresentanza, orari di lavoro, reintegro dopo i licenziamenti ecc.); e il tempo, non di rado, è nuvoloso persino alle latitudini del sindacalismo di base, dove dinamiche settarie e mire concertative, alle volte, prevalgono sugli interessi generali di classe.
Le avanguardie operaie
Nel contesto soprascritto, si collocano le avanguardie operaie come Delio e Francesca, attive in organizzazioni sindacali operanti in due importanti stabilimenti Stellantis (la Flmu-Cub di Frosinone e lo Slai-Cobas di Chieti) che da anni svolgono un preziosissimo lavoro di denuncia, di lotta contro lo sfruttamento, contro il precariato del sistema criminale degli appalti e dei subappalti, per la sicurezza dei lavoratori in fabbrica e per una reale e libera democrazia dei lavoratori. È importante comprendere che queste avanguardie sono un patrimonio preziosissimo per il movimento operaio e vanno difese e tutelate.
Un 8 marzo di lotta operaia
Venerdì 8 marzo, giornata internazionale di lotta dell’operaia, davanti ai cancelli della Stellantis di Atessa si è svolto un presidio co-organizzato dal Coordinamento Slai-Cobas di Chieti e dalla Flmu-Cub di Cassino per sostenere Francesca, operaia licenziata. Un evento estremamente importante sia dal punto di vista politico, perché sottrae l’8 marzo al femminismo borghese e lo riporta a pieno titolo sul terreno di classe; sia dal punto di vista dell’unità d’azione, poiché due realtà di lotta tra le più avanzate del Paese hanno stretto un’alleanza solida. Iniziative in solidarietà con Francesca e Delio si stanno svolgendo in varie città italiane ed è arrivata anche la solidarietà della Rete sindacale internazionale di solidarietà e di lotta (1). Ad Atessa l’8 marzo a portare la solidarietà a Francesca per l’infame licenziamento che ha subìto si sono presentate, incentivate — diciamolo! — dalle imminenti elezioni regionali, c’erano anche alcune realtà politiche dell’opposizione parlamentare. Noi di Alternativa comunista eravamo presenti coi nostri militanti operai colleghi di Francesca alla Stellantis di Atessa e col sottoscritto, operaio Pirelli di Bollate (MI).
Se da una parte è vero che alla solidarietà, specialmente di fronte ad attacchi repressivi così gravi, non si fa selezione, dall’altra è importante che gli operai siano consapevoli del «curriculum» che taluni partiti si portano in «dote»: Jobs act, decreti sicurezza, abolizione art.18, decreto sblocca licenziamenti, riforma Fornero ecc., sono solo alcuni dei provvedimenti che questi partiti hanno proposto dagli scranni del governo o approvato da quelli del parlamento. I licenziamenti di Francesca e Delio non sono eventi isolati ma veri e propri atti di lotta di classe e la lotta di classe, come ben sanno le compagne e i compagni della Flmu-Cub di Cassino e dello Slai-Cobas di Chieti, si deve combattere quotidianamente e con coerenza a tutti i livelli e in tutti gli ambiti.
La tendenza di molti lavoratori ad affidarsi o a riconoscere solo i partiti istituzionali, per così dire «riconosciuti» dal sistema, non è diversa da quella di affidarsi o riconoscere solo i sindacati «riconosciuti» e genera la sfiducia della classe in sé stessa, facendo prevalere la delega alla partecipazione, allontanando i lavoratori dall’idea di un loro protagonismo diretto che passi dalla direzione dei loro sindacati e dalla costruzione di un loro partito, che per noi dev’essere un partito d’avanguardia con influenza sulle masse, costruito nelle lotte, internazionale e rivoluzionario.
Quali prospettive
L’attuale quadro della lotta di classe in Stellantis vede, sul fronte padronale, un disimpegno della società dal territorio italiano dovuto, principalmente, a due elementi: 1) la trazione francese, per via di una collocazione più alta della borghesia d’oltralpe nella piramide degli stati imperialisti; 2) la ricerca di lidi dove massimizzare lo sfruttamento «low cost». I risultati sono sotto gli occhi di tutti: gli stabilimenti italiani, ad eccezione di Atessa, sono sotto regime di cassa integrazione a singhiozzo se non prossimi alla chiusura e il contraccolpo sta scuotendo l’intero indotto dei terzisti, dei servizi e della catena commerciale (decine di migliaia di posti di lavoro!).
Sul fronte operaio stiamo assistendo a un grande esempio di unità di classe: ad Atessa da alcuni mesi lo Slai-Cobas di Chieti e Usb stanno facendo scioperi e iniziative di lotta comuni con comunicati congiunti; la Flmu-Cub dello stabilimento di Cassino ha già svolto due presidi fuori dai cancelli di Atessa: l’ultimo presidio con sciopero dell’8 marzo e il precedente presidio dell’8 gennaio contro le trasferte obbligatorie. Si è venuta a creare un’alleanza importante e l’unità di classe sta varcando le collocazioni sindacali e geografiche. Non a caso Stellantis sta affilando la lama della repressione: vuole stroncare sul nascere questa unità operaia, unica arma che può mettere in discussione i piani e i profitti padronali. Questo esempio virtuoso che ci arriva da Atessa e Cassino ci indica la strada da percorrere.
Alternativa comunista sarà attiva nel promuovere l’unità di classe degli operai, valorizzando e sostenendo esperienze di coordinamento che partano da Stellantis e si estendano a tutte le categorie industriali. Facciamo appello a tutte le organizzazioni sindacali coinvolte a sostenere l’unità di classe dimostrata, con avanzata maturità politica, dalle loro stesse realtà locali di Atessa e Cassino.
Questa è la strada giusta, avanti così! Per Delio, per Francesca, per il proletariato!
Note
- A Modena il 4 aprile è stato organizzato un partecipato presidio in solidarietà con Francesca e Delio davanti alla Cnh (gruppo Stellantis), promosso da vari sindacati di base e associazioni del territorio. Sia il report del presidio che il comunicato della Rete sindacale internazionale si possono leggere sul sito www.frontedilottanoausterity.org.